Il Museo Mandralisca di Cefalù

Il Museo Mandralisca di Cefalù

Il Museo Mandralisca di Cefalù è uno dei più importanti della Sicilia e uno dei luoghi culturali di maggiore attrattiva della cittadina normanna.

Il Museo Mandralisca di Cefalù è uno dei più importanti della Sicilia e sicuramente uno dei luoghi culturali di maggiore attrattiva della cittadina normanna.

Posto nell’omonimo palazzo dalla facciata ottocentesca lungo quella che fu la “strada Badia”, una viuzza silenziosa che dal Duomo scende fino a mare e che oggi da esso prende il nome, il Mandralisca è l’unico museo di Cefalù.

La fondazione si deve al barone Enrico Pirajno di Mandralisca, politico e filantropo cefaludese che, in assenza di eredi, lasciò i suoi numerosi oggetti d’arte ai concittadini, ponendoli nella sua abitazione dove tuttora si trovano.

Il palazzo che lo ospita fu infatti la dimora della famiglia Mandralisca e di quel periodo mantiene ancora oggi l’intima atmosfera dell’ambiente domestico.

Un Museo interdisciplinare

Il Museo Mandralisca di Cefalù si può ben definire come museo interdisciplinare. Infatti, oltre alla pinacoteca, esso ospita una notevole collezione archeologica, un fantastico monetario e una raccolta malacologica tra le più ricche d’Europa. A questa già immensa collezione si aggiungono i mobili e gli oggetti di pregio appartenuti alla famiglia Mandralisca.

Fiore all’occhiello del museo sono due riconosciuti capolavori: il magnifico Ritratto d’Uomo, opera di Antonello da Messina, noto in tutto il mondo anche per il romanzo di Vincenzo Consolo, Il sorriso dell’Ignoto Marinaio, ad esso ispirato, e il cratere siceliota a figure rosse su fondo nero detto del Venditore di tonno, un reperto del 380 a.C., omaggio alla pesca del tonno, simbolo della storia e della cultura siciliana e, più in generale, del Mediterraneo tutto. (continua sotto)

Oltre al Ritratto d’Uomo la pinacoteca raccoglie tante altre opere, appartenenti alle collezioni di dipinti del fondatore e dell’avvocato Cirincione. Tra le tante citiamo: le Opere della “scuola cretese-bizantina“, Santi Elena e Costantino del pittore Giovanni Mosco, San Giovanni Battista attribuito a Giovanni Antonio Sogliani dei primi del ‘500, Alba a Cefalù(panorama dall’altura di Santa Lucia) di Francesco Bevilacqua, le Nature morte con Cesto di fiori con porcellini d’India e con Cesto di fiori con pappagallo di Giovan Domenico Osnago e Crocifissione del XV secolo.

Interessanti, come già preannunciato, anche la collezione archeologica, che si compone quasi esclusivamente dei reperti riportati alla luce dal barone Mandralisca a Cefalù e in altri luoghi della Sicilia, e le raccolte malacologica e zoologica con l’imponente raccolta di conchiglie marine, terrestri e di acqua dolce a farla da padrone. (continua sotto)

Cratere siceliota a figure rosse su fondo nero detto del Venditore di tonno

La parte dedicata alla numismatica comprende monete appartenenti all’area magnogreca e siceliota per esempio quelle riportate alla luce a Himera, colonia greca di Sicilia compresa nel territorio di Termini Imerese, a pochi chilometri da Cefalù. Non mancano, come detto, i mobili e gli arredamenti appartenuti alla famiglia Mandralisca e la biblioteca, concepita sin dall’inizio come mezzo per la promozione umana e culturale della popolazione.

Per saperne di più e rimanere aggiornato sui giorni e gli orari di apertura clicca su questo link: https://www.fondazionemandralisca.it/.